di Hlynur Pálmason con I.E. Sigurdsson, F. Fridriksson, Í.S. Gautason, E.C. Hove
Danimarca, Islanda, Francia, Svezia,2022. Durata: 143 min
con I.E. Sigurdsson, F. Fridriksson, Í.S. Gautason, E.C. Hove Durata: 143 min.
C’è molto Conrad nel terzo film di Hlynur Pálmason e molta meditazione
sul conflitto tra natura e civiltà. Dopo i convincenti Winter Brothers (2017) e A White, White Day (2019), il terzo film è un’autobiografia sulla doppia
natura danese/islandese del regista. Il viaggio del prete danese luterano
Lucas (Elliott Crosset Hove già protagonista del primo film di Pàlmason)
nei territori impervi islandesi intorno al 1870, richiama la risalita del fiume
dell’europeo Charles Marlow alla ricerca del misterioso Kurtz.
Fotografato da Maria von Hausswolff che fa risaltare la meraviglia dei
paesaggi islandesi, commentato dalle musiche minimaliste di Alex Zhang
Hungtai che scandiscono il tempo come una condanna, Godland è un
film sulla inconciliabilità tra il mondo istintuale e quello intellettuale e sul
fallimento di un percorso di fede all’interno di un microcosmo selvaggio.
Guarda a Bresson e Dreyer questa potentissima meditazione sul conflitto
tra natura e civiltà che conferma il talento del cineasta, qui al terzo film.
(Fabio Fulfaro – Sentieri Selvaggi)