Agnès Varda ci ha lasciato il 29 marzo a quasi 91 anni. Una regista che ha realizzato film indimenticabili da Cléo dalle 5 alle 7 a Senza tetto ne’ legge fino all’ultimo Visages Villages e che non si può dimenticare per la sua sensibilità e profondità. Se esiste, infatti, una linea che ha attraversato tutto il suo cinema, è quella che si muove dalla dimensione autobiografica per andare a vedere e raccontare gli altri, le loro esistenze, per condividere le loro battaglie, passando con disinvoltura e spregiudicatezza dal documentario alla finzione e contaminandoli insieme in un’unica forma di sguardo rivolto al mondo, ai suoi problemi, ai suoi dolori e ai suoi piaceri.
Cléo dalle 5 alle 7 di Agnès Varda. con Eddie Constantine, Jean-Claude Brialy, Danièle Delorme, Corinne Marchand. Francia, 1962, durata 85 min.
Cléo è una giovane cantante di musica leggera, che ha appena raggiunto un qualche successo, ma deve confrontarsi con un grave problema di salute. Accompagneremo Cléo nelle due ore (o meglio un’ora e mezzo) che precedono i risultati medici, dalle 5 alle 7 del primo giorno d’estate; l’accompagneremo nei suoi andirivieni, nelle sue fughe dalla realtà e nei suoi ritorni, nella sua ricerca della verità, costantemente in conflitto con la superstizione. Idea geniale in quanto il tempo filmico coincide con il tempo reale, senza cesure e salti temporali con il bel commento musicale del trentenne M. Legrand e la bellissima canzone “Sans toi”. Una pietra miliare del cinema della Nouvelle Vague.