di Lili Horváth con Natasa Stork, Viktor Bodó, Benett Vilmányi
Ungheria 2020. Durata 95 min
Quale straordinario mistero risiede nella nostra mente? È risaputo
che la neuroscienza, nonostante gli incredibili passi avanti degli ultimi
anni, abbia ancora molteplici incognite riguardo al nostro organo
più complesso. Sembra quasi paradossale come si siano raggiunte le
conoscenze scientifiche per operare le zone nevralgiche del cervello,
curando tumori e aneurismi ma non si possano controllare le
quotidiane produzioni psichiche della nostra mente: sogni, emozioni,
immaginazione. Marta, protagonista del secondo lungometraggio di
Lili Horváth (realizzato a cinque anni di distanza da The Wednesday
Child), è lo specchio ideale della riflessione operata dalla regista
su questa contraddizione scientifica e umana. Lei neurochirurga
ungherese trasferita nel New Jersey, per amore decide di ritornare
nel suo paese di origine, più precisamente a Budapest. Eppure,
l’uomo che ama, l’uomo che durante un convegno negli States l’ha
spinta ad abbandonare la propria carriera e ritornare nella città che
aveva lasciato dopo la morte dei suoi genitori, sembra non averla
mai conosciuta. (Giorgio Amadori – Sentieri Selvaggi)